Testing black box, Meridiani Energetici, Teoria della Complessità, e Medicina

Figura anatomica in avorio, Giappone, 1800-1920

Data una applicazione software, possiamo pensare ad essa come ad una entità in grado di fornire, a fronte di determinati dati iniziali che noi inseriamo (input), un determinato risultato (output). Quello che in questo caso ci interessa non è il “come” questa entità produca i risultati, cioè l’analisi della tipologia e collocazione delle sue istruzioni interne, ma semplicemente il “cosa” , ovvero i risultati prodotti. Il testing black box di una applicazione prevede appunto di fornire determinati input all’applicazione e stare a vedere come si comporta, non potendo osservare dentro la “scatola nera” quello che succede. Se i risultati prodotti coincidono con i risultati attesi il test si considera superato, mentre se non coincidono, siamo ragionevolmente sicuri che vi è un errore nell’applicazione.

I meridiani energetici, secondo la medicina tradizionale cinese, sono dei canali di energia che scorrono lungo tutto il corpo umano formando un sistema organico coerente che si può paragonare ai sistemi sanguigno o linfatico, comprendendo anche parte di essi. I punti utilizzati dall’agopuntura e da tecniche di digitopressione come lo Shiatsu sono collocati appunto sui meridiani. L’idea è che in un corpo sano l’energia fluisce liberamente, mentre se si creano dei punti di accumulo o di carenza di energia si generano degli scompensi che vanno sanati riportando il flusso alla normalità, pena la malattia. A prescindere da ciò che pensiamo della medicina tradizionale cinese, e a prescindere dal fatto che con i moderni mezzi di indagine diagnostica si stanno iniziando a raccogliere delle evidenze interessanti sull’esistenza dei meridiani [1][2], è interessante notare l’approccio che i medici cinesi hanno escogitato per ovviare al fatto che, sembra, per lunghi periodi storici non sia stato loro concesso di sezionare i cadaveri per analizzarne l’anatomia. Analogamente a ciò che viene fatto con le applicazioni software, i medici cinesi hanno trattato il corpo umano come una black box, osservando che a fronte di un input consistente nella stimolazione di certi punti, corrispondeva un certo output in termini di salute dell’individuo. Non se ne comprendevano le ragioni, ma di fatto l’approccio ha dato risultati tangibili, attingendo alla capacità di auto-guarigione del corpo umano.

Infine, la teoria della complessità. Si è ormai capito che ci sono sistemi i cui comportamenti sono molto difficili da comprendere con un semplice approccio analitico. Fra i molteplici esempi di sistemi complessi abbiamo il sistema climatico, la crosta terrestre (di interesse anche per la previsione dei terremoti), i sistemi sociali ed economici, gli ecosistemi, e gli organismi viventi, tra i quali ovviamente ci interessa il corpo umano. In fisica un sistema complesso viene studiato in maniera olistica, cioè usando un approccio black box. La differenza rispetto al test di un programma deterministico, che restituisce sempre gli stessi valori a fronte dello stesso input, risiede nel fatto che i risultati prodotti potrebbero variare anche a fronte degli stessi input, perché le interazioni fra le varie parti di un sistema complesso non possono venire esaustivamente analizzate.

Nel caso del corpo umano, l’approccio tendenzialmente analitico e sostanzialmente lineare della medicina occidentale, del tipo “ti prescrivo il farmaco X perché lamenti un problema all’organo Y “, sta portando ad un eccesso nella prescrizione e nell’utilizzo dei farmaci. Mentre sarebbe un errore demonizzare la medicina occidentale, perché ci sono problematiche per cui rimane estremamente efficace, sarebbe a mio avviso auspicabile che l’approccio puramente analitico si evolva in un approccio più olistico che tenga conto del fatto che l’uomo è un sistema complesso. Per fare un esempio, i molti problemi specifici che sono causati dallo stress e conseguenti processi ossidativi, potrebbero essere a loro volta connessi a fattori psicologici che potrebbero essere curati senza ricorrere a farmaci, sfruttando le capacità di autoguarigione del corpo umano.

[1] CT Scans Reveal Acupuncture Points

[2] Bonghan Circulatory System as an Extension of Acupuncture Meridians